Dieta e adolescenti, non perdiamo la speranza: informarli funziona!


Certamente l'età dell'adolescenza si caratterizza per l'atteggiamento di distacco nei confronti della famiglia con l'adesione a nuovi modelli che vengono considerati socialmente desiderabili ma poco attenti alla salute. Tuttavia, sbaglierebbe chi pensa che tentare percorsi di educazione alimentare con i ragazzi sia una battaglia persa. Alcuni lavori, infatti, mostrano che se si propone un approccio interessante, i messaggi arrivano anche ai più apparentemente refrattari. E' il caso di questi due lavori che hanno come focus il consumo di bibite zuccherate da parte dei teenager (negli Usa si è calcolato che i ragazzi assumano circa 280 cal al giorno derivate dalle bibite, favorendo così obesità e patologie correlate). Il primo è uno studio pubblicato sull’American Journal of Public Health nel quale i ricercatori hanno preso di mira alcuni punti vendita di Baltimora, negli Stati Uniti, “tappezzandoli”  di vari  cartelli studiati per gli adolescenti. Le informazioni fornite a proposito delle bibite zuccherate erano le più diverse: il contenuto calorico, l’equivalente in cucchiaini di zucchero (ricordiamo che in media, in un bicchiere di queste bevande contiene 3-4 cucchiaini di zucchero), ma anche i minuti di corsa o i chilometri di cammino necessari per smaltire le calorie assunte bevendo questi topo di bibite.  I risultati sono stati incoraggianti: comparati ai valori pre-test sono risultati inferiori le quantità acquistate, il volume delle bottiglie (sono state preferite bottigliette più piccole) e il numero di calorie assunte da queste bevande. Nel secondo studio, pubblicato sull'American Journal of Preventive Medicine, i ricercatori invece dei cartelli hanno usato internet come mezzo di informazione. In soldoni, è stato  chiesto a 2.200 adolescenti di rispondere a un sondaggio online per l'acquisto di bevande, ma prima sono stati avvisati con speciali etichette nutrizionali poste sulle confezioni. E anche in questo caso i risultai sono stati confortanti. Ma c'è anche chi stimola l'elevato senso di giustizia dei giovani per motivarli a un consumo alimentare più responsabile, critico e, di conseguenza, più sano.  E' il caso  del lavoro dei ricercatori dell'Università di Chicago pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences. Dopo essere stati informati sulle tattiche manipolative del mercato, i ragazzi hanno rimodellare la loro percezione e capito che spesso un'alimentazione corretta, pulita, è un atto di indipendenza. L'effetto immediato è stato una diminuzione del consumo di cibo spazzatura e bibite zuccherate. Non male, vero?

Dieta e adolescenti, non perdiamo la speranza: informarli funziona! - Ultima modifica: 2017-01-31T20:45:00+01:00 da Barbara Asprea
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