Alimenti propiziatori
I pasti conviviali nell'ultima parte dell'anno hanno, secondo gli antropologi, un valore simbolico di passaggio, di svolta da un vecchio ordine al nuovo, sovrapponibile ai banchetti nuziali. In entrambi è antica consuetudine che si mangi molto e che vengano serviti a tavola la maggior quantità e qualità possibile di cibi e bevande. L’abbondanza riveste un significato augurale per una futura vita coniugale felice o per un anno prospero e generoso. Il valore augurale viene anche rafforzato dai cibi stessi: la melagrana - cibo che simboleggia le ovaie della donna - offerta agli ospiti augura fecondità. Oppure le lenticchie, dalla forma tonda che ricorda le monete, porteranno denaro (appunto) se mangiate a Capodanno. Non è un caso che lenticchie e zampone probabilmente siano riconducibili ad antichi pasti sacrificali, utili per procurarsi la benevolenza degli dei. Anche la presenza dell’uva a tavola o dell’uvetta sultanina nei dolci tipici di fine anno è di buon augurio: “Chi mangia uva a Capodanno avrà denari tutto l’anno” recita, infatti, un proverbio popolare nel Nord.